Massaggio

Il massaggio: un amore al primo tocco

Mi sono innamorata del massaggio a prima vista, o meglio al primo tocco. Ho capito subito che sarebbe stato parte integrante della mia vita e così è stato.
 

Partiamo dalle sue definizioni

Ricordo con piacere i primissimi tempi in cui mi sono accostata al mondo del massaggio. Leggendo vari libri riguardanti le tecniche di massaggio svedese, mi rimasero impresse le definizioni che questi riportavano per il massaggio:

…”è un procedimento medico che consiste nel praticare sul corpo, con le mani o appositi apparecchi, frizioni o pressioni per riattivare le funzioni dei muscoli. È largamente praticato nello sport e nelle cure di bellezza.”

“L’atto istintivo di toccare, strofinare parti del corpo nelle quali si avverte fastidio o dolore risale probabilmente all’inizio del processo evolutivo umano. Molte specie di mammiferi si sfregano con le zampe o si leccano una ferita che fa male. L’uomo, grazie alla sua intelligenza, ha imparato a differenziare e memorizzare i modi di toccare il corpo e classificare gli effetti che ne risultano, ha, cioè, sviluppato diversi tipi di massaggio".

Il primo massaggio ricevuto

Sono forse queste le prime parole che ho letto a riguardo, quando ancora per me tale pratica consisteva di un limitatissimo bagaglio di tecniche ed esperienze, riconducibili al cosiddetto “massaggio estetico-sportivo”. 
Poi è arrivato qualche libro di massaggio zonale, di shiatsu, di massaggio tailandese e, finalmente, ho ricevuto il mio primo abyangam, il massaggio derivante dalla tradizione ayurvedica ed ecco che la mia piccola visione è diventata un universo in cui immergersi e incominciare a vivere.

Sì, vivere! Perché il massaggio è vita, ma tutto questo non lo si può leggere su un libro, lo si comprende col cuore, attraverso la pelle e la sua esperienza diretta.

Tutto ciò che è scambio è vita

Tutto ciò che è scambio è vita: l’aria che entra ed esce dai polmoni, il vento che ci accarezza il viso e i capelli; anche una nota, un suono attraversa il nostro corpo massaggiandolo ad un livello più sottile…

Quando ci giriamo nelle morbide coperte del nostro letto, quando siamo immersi nell’acqua del mare, persino se andiamo molto indietro con i ricordi, possiamo notare, come dentro la pancia di nostra madre la nostra pelle era continuamente massaggiata dal liquido amniotico in cui eravamo immersi.

Per tutta la vita riceviamo stimoli sensoriali di vario tipo. Ecco perché credo che il massaggio sia parte integrante della vita, ma per capire ciò, per avvicinarmi a quella forma di massaggio il cui scambio avviene tra due corpi non solo sul piano fisico, ma anche mentale, emozionale e spirituale, ho dovuto percorrere parecchia strada.

Fondersi con "l'altro"

Il massaggio ayurvedico tra i diversi tipi di massaggio che ho ricevuto, è quello che più corrisponde al mio modo di sentire e percepire l’arte del massaggio. Ciò che mi piace dell’abyangam è l’assenza di limiti: esso spazia continuamente nelle tecniche, ma non solo, varia nel ritmo, nell’intensità, nelle posizioni assunte sia da parte di chi riceve che da parte del massaggiatore. È piacevole e creativo questo modo di interpretare il massaggio, perché non chiude la mente in rigidi schemi, ma la libera ed ogni massaggio è nuovo, nasce sul momento come tecnica e come sequenza, si adatta all’istante presente.

E se riusciamo anche per pochi secondi a spegnere l’interruttore dei pensieri e della logica razionalità e ci lasciamo guidare dall’energia che scorre dentro di noi, se permettiamo al prana di riempirci senza creare muri ed ostacoli, tutto diventa improvvisamente semplice, naturale, senza sforzo. Le mani sono molto più intelligenti della mente, sanno già dove andare e come. Non si stancano, perché danno e ricevono contemporaneamente e ad un certo punto ci accorgiamo che massaggiato e massaggiatore non esistono più come entità separate, ma l’uno si è sciolto nell’altro, non esistono più i confini di due corpi ma un’unica energia ed il tempo sembra fermarsi: dai margini della vita siamo arrivati al suo centro!

La cultura del massaggio

Quando seguivo la scuola di massaggio ayurvedico, il mio Maestro Swami Joytimayananda era spesso con la famiglia. La cosa che mi sorprendeva era la naturalezza con cui il massaggio era parte della loro vita familiare. La mamma massaggiava i figli, ma anche il papà e i ragazzi massaggiavano i genitori e si massaggiavano tra di loro: questa cosa era fantastica!
Noi occidentali siamo molto distanti da questo modo di essere. Per noi toccarsi ha connotazioni molto limitate, alcuni ancora associano il massaggio alle inserzioni tipo AAA, ed è un vero peccato. Quante persone vivono senza mai fare un'esperienza così bella, piacevole e appagante. 

Fai uscire il massaggiatore che è in te

Ecco perché oggi il mio scopo è quello di divulgare l'arte del massaggio, di promuovere il tocco al di là delle relazioni più intime, di elevarlo a una nobile forma di comunicazione e di fare in modo che "il massaggiatore" che è dentro ognuno di noi possa esprimersi.

Tutti sono già perfettamente in grado di fare un massaggio, perché l'unica cosa che c'è da fare è mettersi in ascolto dell'altro e far fluire le nostre mani. Mi rendo però conto che acquisire qualche tecnica dà sicuramente più soddisfazione e ci rassicura sapendo di fare qualcosa che non danneggia. Ecco perché sto mettendo a punto dei video corsi per massaggiatori amatoriali, con la speranza un giorno di poter assistere anche nelle nostre case allo spettacolo del massaggio.

A breve pubblicherò il primo video corso gratuito!

Se ti sei incuriosito, se senti di avere le mani "terapeutiche" o se semplicemente è una cosa che ti piacerebbe fare, iscriviti al sito e, appena terminato, ti invierò il video sul massaggio alla schiena.

Nel frattempo, se non l'hai ancora fatto ti consiglio la lettura di questo contenuto: 

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Federica Valenti

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